martedì 15 settembre 2015

BLOCCARE IL PONTE SULLA FENDER SQUIER BULLET STRAT


                                                              



Integrazione del 07/04/2019:  Sto riscontrando un inaspettato numero di visite a questo post. Quindi data la felice riuscita di altre migliorie che nel frattempo ho praticato sulla mia Squier Bullet, mi sembra opportuno descriverle aggiungendole qui di seguito.
Il primo intervento è stato, appunto, il bloccaggio del ponte come già descritto più avanti e la tenuta dell'accordatura ne aveva già risentito positivamente. Più recentemente stavo pensando alla sostituzione delle meccaniche, ritenendo che, magari, un set di Wilkinson avrebbe rappresentato un ulteriore passo in avanti. Prima di procedere all'acquisto, però, ho voluto fare una prova che avevo in mente e che, alla fine, mi ha fatto risparmiare alla grande i circa trenta euro necessari per l'acquisto delle nuove meccaniche...
Arrivato il momento di sostituire le corde ho tolto e aperto le meccaniche, una per una, ho asportato quella specie di "lubrificante" nero che ci avevano applicato (con carta Scottex imbevuta di alcool) e le ho lubrificate nuovamente, con cura e aiutandomi con uno stuzzicadenti.
Purtroppo non ho scattato fotografie durante questa operazione, ma non sono strettamente necessarie.
Ogni meccanica è attaccata alla paletta con due piccole viti con la testa a croce. Una volte tolte queste, la maccanica viene via. Dopodiché la si apre asportando il carterino di protezione, basta azzeccarne il movimento adatto, non è difficile. A quel punto è immediato continuare a disassemblarla a mano, poi resta una sola vite da togliere, che è quella che regge l'ingranaggio principale di ottone (o, almeno, è l'unico particolare di quel colore).
Una volta asportato con cura il lubrificante originale da ogni particolare, si può procedere all'applicazione accurata e generosa di un buon grasso al litio. Io mi trovavo a disposizione un tubetto dell'ottimo Bardahl MPG (che costa sotto la decina di euro), che uso anche in altri frangenti e che consiglierei davvero caldamente.
Dopo aver applicato il grasso ad ogni particolare va riassemblata la parte interna della meccanica e la si fa girare, un po' in un senso e po' nell'altro, per aiutare il grasso a distribuirsi bene. Poi, prima di riapplicare il carterino o copertura come la si voglia chiamare, ho aggiunto dell'altro grasso sull'ingranaggio. Una volta riassemblata la meccanica, con indice e pollice (coperti da un guanto in lattice) ho spalmato un poco di grasso anche lungo l'alberino alla cui sommità va infilata la corda, tranne ovviamente la parte finale dove va, appunto ad alloggiare la corda. Con l'aiuto dello stuzzicadenti ho applicato del grasso anche all'interno dei sei canaletti metallici (cromati) applicati sulla paletta e nei quali passano i suddetti alberini.
Una volta rimontate le meccaniche e applicata la muta di corde nuove, il comportamento delle meccaniche si è rivelato subito molto fluido e regolare, tutta un'altra cosa, mentre prima della lubrificazione andavano a scatti.
Come c'era da aspettarsi di conseguenza, la tenuta dell'accordatura è migliorata tantissimo, ma non è finita.
Infatti ho voluto fare un ulteriore upgrading che, pure, ritenevo un atto dovuto: la sostituzione del capotasto originale con un Graph Tech TUSQ.
Non è stato immediato capire quale modello fosse quello adatto per questo tipo di chitarra. Il dubbio più assillante era se il suo fondo fosse piatto oppure curvo. Alla fine, dopo aver chiesto inutilmente consigli su diversi forum ho capito che, per conoscere le misure del capotasto da acquistare, avrei dovuto smontare e misurare quello originale. Questa volta ho scattato alcune foto e le posto in fondo all'articolo, dopo quelle preesistenti dedicate al bloccaggio del ponte.
Avevo un certo timore, non avendo mai compiuto tale operazione e avendo guardato solo alcuni video tutorial dedicati, su YouTube. E' necessario un utensile che finisce a punta, anche metallico, purché la punta venga coperta con qualche strato di carta gommata adesiva (quella usata dai carrozzieri), per "ammorbidirla".
Preso anche il martello e chiesto aiuto ad una persona che reggeva ferma la chitarra, dopo aver rimosso le corde, con alcuni colpi decisi e ben assestati sul punto giusto, il capotasto si è sollevato e a quel punto ho potuto asportarlo facilmente.
Prese le misure tramite il mio calibro, mi sono messo a cercare tra gli annunci pubblicati sui vari siti quello del capotasto che riportasse le stesse misure dell'originale. Alla fine ho optato per il modello Graph Tech Tusq XL BQL-5042-00, di colore bianco, proprio come lo volevo.
L'unico problema è che, quando sono andato a montarlo sulla tastiera, non solo non ci si fissava, ma è risultato troppo sottile... diciamo di circa un paio di decimi di millimetro. E meno male che non avevo passato la carta abrasiva nel suo canaletto di alloggio!
Alla fine della fiera ho risolto alla grande, almeno per quanto mi riguarda, applicando ai lati del TUSQ (a mo' di sandwich) due lastrine di rame che hanno colmato il vuoto e tenuto fermo in sede il nuovo capotasto.

Si tratta di due lastrine da 42 x 3 mm che ho ritagliato da un foglio di rame spesso 0,1 mm che adopero per fare le schermature elettromagnetiche nelle circuitazioni. Non è stato immediato inserire tutti e tre gli oggetti contemporaneamente nella sede, ma in pratica... ci è andato e ne sono davvero soddisfatto. L'accordatura regge benissimo e ho l'impressione che suonando con le corde aperte, il suono sia migliorato. 
Può darsi che sia disponibile un altro modello di capotasto Graph Tech dalle dimensioni più adatte alla Squier Bullet, ma francamente non so quale sia.
Adesso credo che anche sbloccando il ponte l'accordatura reggerebbe bene lo stesso, ma per me la chitarra, almeno per ora, sta benone anche così.
Se volessi utilizzare anche il vibrato e quindi sbloccare il ponte (non si mai...), a quel punto tornerei a pensare alla Wilkinson per la sostituzione del ponte stesso con uno migliore.
Alla fine, con pochi euro e un po' di pazienza, le pecche nella liuteria di questa chitarra si possono risolvere alla grande e ci si ritrova tra le mani uno strumento pagato poco sopra il centinaio di euro ma che, almeno parlando del mio esemplare, si è rivelato davvero sorprendente... anche da parte si possessori di Stratocaster americane.
Una volta sistemata la liuteria e l'action, però, il "colpo di grazia" gliel'ho assestato sostituendo il pur buono battipenna originale con un precablato custom di quelli che costruisco io artigianalmente (partendo dai pickup) e che metto in vendita anche su diversi siti come: ebay, mercatino musicale, Reverb,com, diverse pagine di gruppi dedicati su facebook e che, da poco tempo, sono solito elencare in una mia pagina personale che si chiama "ASAR handmade guitar pickups and loaded pickguards"
 (link: https://www.facebook.com/ASAR-handmade-guitar-pickups-and-loaded-pickguards-2231472890426239/?modal=admin_todo_tour ), oltre che, naturalmente, su questo stesso blogger.

Il battipenna per il quale ho optato per la mia Bullet Strat personale è un SSS nero, con pickup (a cover chiuse) e manopole bianchi. I tre pickup hanno magneti al neodimio e bobine (avvolte a mano) elaborate in modo da poter alloggiare quantità di filo AWG 42 paragonabili a quelle dei P90 (oltre 9 Kohm). Tutti e tre i pickup, però, sono coil tappati e, tramite uno switch a levetta, posso scegliere se farli suonare in modalità HOT, con sonorità simili per timbro e livello di uscita a quelle dei P90, oppure COOL, parzializzando le bobine e quindi suonando con quantità di filo attivo confrontabili con quelle di classici Strat single coil tipo i Texas Special. 
Anche le foto relative alla chitarra con questo battipenna le ho aggiunte in fondo all'articolo, dopo tutte le altre.

Prima di concludere la carrellata di upgrading per abarthizzare le nostre Bullet (ma probabilmente anche altre chitarre, pure più costose), vi ricordo di non trascurare la schermatura elettromagnetica, alla quale, pure, dedicai un articolo su questo blogger: STRATOCASTER / TELECASTER: LA SCHERMATURA ELETTROMAGNETICA, QUESTA SCONOSCIUTA?
link: https://www.blogger.com/blogger.g?tab=mj&blogID=3741545381098661022#editor/target=post;postID=49904035943392458;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=64;src=postname

Considerando che adesso, sulla mia Bullet, oltre alla schermatura fatta come ho riportato nell'apposito articolo c'è un battipenna dal retro ricoperto in foglio di alluminio e pure con le bobine dei pickup schermati, l'elettronica si trova racchiusa in gabbia faradica completa. In altri termini, il meglio che comunque si possa fare su una chitarra elettrica in tal senso.


Bene, dopo questi dovuti aggiornamenti, vi lascio al caro, vecchio bloccaggio del ponte su Squier Bullet... 

BUONA LETTURA!



Per poco più di un centinaio di euro è chiaro che avessi messo in conto di potermi ritrovare tra le mani un pezzo di legno non molto suonabile.
Se così sarà, conclusi tra me e me, poco male, tanto per gli impieghi attuali ai quali è destinata la chitarra andrà benone lo stesso. Infatti la sto usando principalmente per collaudare i miei circuiti e per girare i successivi video dimostrativi da pubblicare tramite YouTube.
L'altro impiego della mia Bullet Strat è legato allo studio dello strumento, visto che interruppi l'apprendimento della chitarra elettrica ad un livello davvero elementare e ho sempre desiderato di imparare a suonarla degnamente.
Fu così che mi convinsi, nel 2014, ad acquistarne un esemplare tramite ebay, e trovai l'offerta migliore presso il negozio Prestige Strumenti Musicali di San Marino.
Appena consegnatami scartai il pacco e sorpresa: già da spenta emetteva un suono bello vivo, caldo, armonioso e piuttosto brillante, merito anche del corpo in tiglio usato al posto dell'ontano o del frassino, forse più costosi.
L'impatto estetico è comunque accattivante nonostante l'entry level, con colorazione sunburst, tastiera in palissandro e pick up in configurazione SSS, così come ho sempre sognato la Stratocaster.
Il manico è scorrevolissino, l'action più che decente, i pick up niente male anche se ceramici (mi piacerebbe provarci un set in AlNiCo V della Wilkinson). - Nota del 10/08/18: quando ho scritto questo articolo, per me costruire pickup era, ancora, soltanto un'idea... adesso la mia chitarra è, tra l'altro, equipaggiata con un set di pickup al neodimio, realizzati da me (vedi gli altri articoli su questo stesso blog). -
Anche i comandi funzionano benone, ma ciò che ritenevo urgente sostituire al più presto erano le meccaniche, perché la chitarra si scordava un po' troppo facilmente.
Leggendo alcuni articoli su Accordo.it compresi che l'alternativa "fai da te" alla sostituzione delle meccaniche con delle autobloccanti era di bloccare il ponte. - Altra nota del 10/08/18: anche la sostituzione delle meccaniche non è stata più necessaria, dato che ho risolto alla grande smontandole una per una e trattandone gli ingranaggi interni con lubrificanti speciali (prodotti BARDAHL additivati con la formula anti attrito Polar Plus). Adesso, suonandoci,  la chitarra si scorda pochissimo. -
Allora considerando che l'uso della leva vibrato non mi interessa e che ne avrei fatto volentieri a meno, optai proprio per la seconda soluzione.
Fu così che... eccomi qui a riassumere, passo per passo, tutto quanto necessario per portare efficacemente a termine questa modifica reversibile che richiede soltanto un poco di accortezza e precisione, in modo da migliorare a costo quasi zero la qualità di una chitarra che a dispetto del suo prezzo può dare davvero molto a principianti e non solo...
Dunque:
1) Procurarsi (o, più probabilmente, fabbricarsi) un pezzetto di legno rigido dalle dimensioni 60 x 20 x 14,2 mm;
2) Allentare completamente le corde;
3) Aprire il coperchio posteriore e togliere le molle dalle loro sedi;
4) Con il ponte "appiattito" sul corpo della chitarra accertarsi che le teste delle 6 viti che assicurano il ponte alla chitarra distino, comunque, almeno 2 o 3 mm dalla superficie del ponte. In altre parole non devono essere serrate sul ponte, ma svitate di un paio di giri.
5) Inserire il pezzo di legno in posizione, come visibile in fotografia. Per facilitare le operazioni successive si potrebbe assicurare il pezzo nella posizione definitiva dalle parte del corpo,usando un pochino di colla a presa rapida (due goccine di cianoacrilato "Attak", oppure di epossidica bicomponente "5 minuti", o anche un po' di neoprenica);
6) Serrare le viti a fondo (senza stringere eccessivamente), avendo cura che dopo questa operazione la superficie del ponte sia completamente a contatto con la superficie della chitarra, ovvero che non risulti apprezzabilmente sollevato né dalla parte delle viti (verso i pick up), né dalla parte opposta.
Dall'altro lato del corpo (dove avete tolto il coperchio) non deve esserci gioco nemmeno tra il ponte e il pezzo di legno;
7) Riaccordare la chitarra. Se le corde dovessero "frustare" sui tasti, procedere ad una prima regolazione dell'action tramite le viti poste ai lati di ogni selletta del ponte e la piccola chiave esagonale che normalmente viene fornita in dotazione con la chitarra.
8) Rimettere le molle al loro posto. Di solito queste sono tre, ma io ho preferito applicarne altre due, occupando tutti i posti disponibili e assicurare un contatto ponte-corpo ancora migliore;
9) Se a questo punto il ponte risulta ancora ben aderente al corpo in tutta la sua superficie, potete procedere al nuovo settaggio dell'action, a riaccordare la chitarra e a ricontrollare che le sei viti del ponte siano sempre serrate al massimo (sempre senza esagerare, però), dopodiché potete anche rimettere il coperchio posteriore al suo posto.
Una volta conclusa l'operazione vi accorgerete che la vostra Squier Bullet non si scorda più tanto facilmente e, inoltre, è migliorata la trasmissione delle vibrazioni delle corde al corpo della chitarra.
La misura 14,2 mm del pezzo di legno è quella finale che si è rivelata soddisfacente sull'esemplare in mio possesso. Non posso assicurarvi che la stessa quota vada bene per tutti gli esemplari, ma, comunque, sarà il caso di seguire lo stesso procedimento che ho seguito io per avere uno spessore ad hoc. Cioè, ottenuto un pezzo di legno delle dimensioni 60 x 20 x 15 mm circa (14,8 mm per l'esattezza) ho avvolto un pezzo di carta abrasiva a grana spessa (era da 80) e l'ho avvolto stretto sulla parte finale di una bacchetta di legno a sezione rettangolare. Quindi, con questo utensile improvvisato ho limato, poco per volta, la superficie interessata, controllando col calibro e provando il pezzo al suo posto nella chitarra, fino a quando ho trovato la dimensione giusta.
Mentre lo lavorate di fino, occhio a non deformare il pezzo ma a consumarlo in modo quanto più uniforme, conservando intatto il piano della faccetta che state lavorando!
Noterete che il mio pezzo di legno "grezzo" è stato ottenuto dall'incollaggio di un pezzo di compensato con un pezzo di listello di abete. Mi sarebbe piaciuto avere a disposizione un legno massello denso e molto rigido, magari di olivo...
Immagino che il procedimento dovrebbe andare bene anche per buona parte delle varie Stratocaster, americane, messicane o giapponesi, oltre che per altre stratoidi comprese le diverse Squier.
Auguro buon lavoro a chiunque si deciderà ad attuare questa modifica e resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento o consiglio a chi lo richiederà.



Sarei anche grato a chi, una volta eseguito il bloccaggio del ponte, volesse scrivere qui le proprie considerazioni ed eventuali consigli.                                                                            
                                                                                                                                               15/09/2015  












FOTO RELATIVE ALL'AGGIORNAMENTO DEL 07/04/2019:














MANCANO ANCORA LE FOTO DEL BATTIPENNA CHE HO DESCRITTO. LE AGGIUNGERO' AL PIU' PRESTO... INTANTO, IN QUESTI GIORNI, MONTA IL BATTIPENNA CHE VEDETE QUI SOPRA (LINK:  https://www.ebay.it/itm/283449668851?fbclid=IwAR392YQK4R3bPUVayjUzirbU1l8Fk67aC5NVgb4jJHZ0NfSKVQaOFbVCIhI )

P.S. Nei video linkati all'annuncio appena sopra si vede come, qualche volta, il chitarrista deve procedere a qualche riaccordatura. Si deve, però, tener presente, anche e soprattutto, che le corde montate costano soltanto 1.70 USD a muta(!), spese di spedizione incluse... Su questa chitarra monto corde così economiche in quanto la uso anche per collaudare ogni nuovo battipenna che realizzo, per cui dovendole allentare e riaccordare spesso si spezzano frequentemente e non mi conviene montarci corde di qualità.
Usavo queste corde anche prima della lubrificazione delle meccaniche e della sostituzione del capotasto e devo dire che la tenuta dell'accordatura è comunque migliorata decisamente.

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2 commenti:

  1. Eseguita oggi la modifica illustrata. L'esemplare in mio possesso aveva un gap di 18 mm anziché 14,2. Eseguito con legno massello di cedro suona anche senza amplificatore :)

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  2. Effettivamente queste Squier Bullet hanno un carattere sonico piuttosto vivace che le rende praticamente suonabili anche senza collegarle all'amplificatore.
    Questo gia' senza fare niente per migliorare la trasmissione delle vibrazioni fra le corde e i legni...
    Ottimo il massello di cedro. Io mi sono recentemente trovato un bel pezzo di olivo e vorrei lasciarlo a stagionare almeno per un anno, dopodiche' lo usero' anche per rifarci un nuovo parallelepipedo per questa modifica.
    Sono lieto che l'articolo le sia stato utile e spero che la sua Bullet continui a darle soddisfazioni.

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