Aggiornamento del 26/08/2018.
Il preamplificatore è in fase di assemblaggio, dovrebbe essere pronto e messo a punto entro la fine del 2018.
Di seguito lo schema a blocchi dell'amplificatore sperimentale, diviso fisicamente in preamplificatore e finale di potenza, in due contenitori distinti e col preamp a due soli canali, perché così va bene per le mie esigenze personali.
- stadio di alimentazione con raddrizzatori a stato solido (diodi turbo ultrafast switching);
- i canali possono essere anche tre o quattro, con tone stack differenti;
- tramite il controllo GAIN di ogni canale, ruotandolo da 0 a 10, il suono passa, gradualmente, dal pulito cristallino e profondo all'overdrive più pieno, granitico e pastoso ANCHE AI LIVELLI DI VOLUME GENERALE PIU' BASSI;
- l'amplificatore è molto silenzioso, nonostante sia a pieno diritto un "high gain";
18/03/2017 Pubblicato il primo, breve video su YouTube, all'indirizzo:
https://youtu.be/bzAeVNeRufY
Ultimo aggiornamento: 30/04/2016.
Dopo la realizzazione della cassa dedicata, come vedete da queste foto il finale di potenza del progetto VOYAGER X è pronto. L'unica cosa che manca ancora sono le luci, i cui componenti devo ancora ricevere per posta. Quelle che vedete sono le luci provvisorie.
L'interruttore IGNITION continuerà ad essere bianco (anche se nella foto sembra azzurro), mentre per il TAKE-OFF... sarà una sorpresa.
Adesso mi resta da realizzare (dulcis in fundo...) la parte che, per certi versi, è quella più influente sulle prestazioni della futura testata: il preamplificatore (valvolare, a due canali).
Il progetto, ovviamente, l'ho sviluppato a suo tempo insieme a quello del finale. Adesso, però, mi toccherà mettere mano a saldatore & Co, per completare questo sistema di amplificazione sperimentale che, nelle mie aspettative, una volta messo a punto e riprodotto in formato testata, rappresenterà una autentica voce fuori dal coro nel mondo dell'amplificazione per la chitarra elettrica.
Ultimo aggiornamento: 09/04/2016.
Il lavoro procede lento (e impegnativo), ma inesorabile e fruttuoso. Vi ricordo che, per motivi logistici, ho realizzato il finale di potenza in un ingombrante contenitore da 4U rack e alloggerò il preamp in un contenitore separato. Una volta finito di sperimentare e mettere a punto le circuitazioni (decisamente evolute e insolite, specialmente per il mondo della chitarra elettrica, ma anche insolitamente prestanti), procederò alla costruzione della prima testata, che avrà ingombro e peso del tutto paragonabili a quelli delle testate convenzionali.
Proprio a queste ultime e in particolare a quelle di qualche rinomato (giustamente) costruttore nostrano, ho intenzione, senza mezzi termini, di dare in pasto un bel po' di polvere. Ci riuscirò? Lo sapremo tra non molto tempo e quindi vedremo se sono soltanto chiacchiere oppure se ho anche il "distintivo"... In ogni caso, credo proprio che avranno luogo confronti all'americana molto interessanti e dai quali sono sicuro di uscire comunque in modo quantomeno dignitoso.
Come vedrete dalle foto che ho scattato oggi, il prototipo del finale è quasi finito. Mancano le scritte sul pannello frontale, la luce (che per adesso è verde) verrà sostituita con una a colori variabili e manca la manopola del volume, perché devo comprare un potenziometro decente (prenderò un CTS, per adesso ne ho collegato uno "della mutua" prima del jack d'ingresso). Non era il caso di progettare già le maschere per i circuiti stampati, trattandosi ancora di prototipi. Però invece delle solite millefori ho utilizzato delle tavolette di MDF da 4 mm, opportunamente trattate. Non scandalizzatevi più di tanto per questo, perché non è l'estetica a suonare, bensì il tipo di circuito e la sua messa punto. La cura dei dettagli al momento opportuno... già ho perso abbastanza tempo così e sbattermici di più non ne valeva la pena.
Prima di passare alle foto... come vedete, per una serie di motivi ho deciso di rinominare il progetto VOYAGER X.
Veduta "d'insieme", senza il coperchio superiore
Al momento della foto è in funzione la Svetlana 6550 (connessa a triodo).
Questo prototipo è concepito per funzionare sia con la 6550 che con la 300B,
triodo di potenza a riscaldamento diretto dalla potenza del tutto paragonabile alla 6550.
Quando è montata una delle due valvole, l'altra deve essere tolta dall'amplificatore
e oltre ad uno switch sull'alimentatore del filamento (la 6550 si accende a 6,3V,
la 300B a a 5V) vanno cambiati un paio di collegamenti che riguardano i catodi delle
valvole e il loro bias, tramite appositi morsetti a coccodrillo.
Qui si vedono sia le due EL84 (Electro Harmonix) dello stadio pilota, che la finale di potenza
Per il pilotaggio delle finali avrei potuto impiegare anche altre valvole, come le ECC82, le 12BH7,
le 6SN7 o altri tipici triodi largamente utilizzati allo scopo, ma non avrei ottenuto le prestazioni desiderate.......... Quando si vuole che una finale di potenza esprima il meglio di sé, lo stadio pilota deve erogare quantità di corrente davvero rilevanti e non ritengo qui necessario aggiungere altro.
Vi ricordo che non sono un costruttore commerciale che produce in grandi serie, ma un artigiano che cerca il meglio in assoluto. Nella foto si vede anche il trasformatore di uscita, un pregiato esemplare con nucleo a C e 11 sezioni.
Circuito di alimentazione dei filamenti delle finali. Si vede lo switch per la selezione tra la 6550 e la 300B. In primo piano anche lo stabilizzatore di tensione, in contenitore TO3, montato sull'aletta di raffreddamento.
Stesso circuito, diversa prospettiva
La potenza rilevata è di circa 13W RMS su 8 Ohm @ 1KHz (ovviamente in disinvolta classe A2), che tradotto in Watt musicali sarebbero 26 onesti e almeno 30 "commerciali". La dinamica di questo amplificatore, comunque, specialmente se associata ai sistemi di altoparlanti tipici della chitarra elettrica, ovvero molto sensibili ed efficienti, garantisce pressioni sonore e dinamiche insospettabili, per la potenza di targa. E' mia intenzione, comunque, produrre anche testate con circuitazione analoga, ma con due 6550 (oppure con due 300B, per i più spendaccioni) in single ended PARALLELO, con un raddoppio sia della potenza erogata che del fattore di smorzamento. tanto per rendere ancora più micidiali i piacevoli cazzotti nello stomaco di cui questo raffinato animale è già artefice in single ended semplice...
A prestissimo con le foto della 300B, restate sintonizzati!
10/04/2016 Ecco le foto con la 300B, appena scattate. Credo che il 99% dei chitarristi non sappia nemmeno che esista, la valvola 300B. Io stesso pensavo di utilizzarla solo per i miei ampli Hi Fi, per i quali rappresenta una delle migliori scelte possibili. Siccome, però, valvole come la la EL84, la EL34, la 6L6GC, la KT88, la 6550 ecc. sono state largamente impiegate tanto nel settore dell'amplificazione strumentale come in quello dell'Hi Fi, la curiosità di sentire come potesse suonare la 300B con la chitarra elettrica fu più forte di me, così sostituimmo un finale Marshall con un prototipo di finale con 300B in un sistema di amplificazione dotato di preamp Marshall JMP-1 e cassa, sempre Marshall, 4x12.
Si trattava di un finale sviluppato per l'Hi Fi (valvola di potenza a parte) ma rimasi talmente colpito dal suono indescrivibile che uscì da quegli altoparlanti, che non ho potuto fare a meno, nello sviluppo della mia testata valvolare, di tenere in considerazione anche l'impiego della 300B. Tant'è che, come vedete, nella sperimentazione sullo stadio di potenza, ho predisposto il circuito per funzionare tanto con la 6550 che con la 300B. Se i risultati saranno, ancora, quelli che immagino, allora produrrò sia testate con la 6550 che esemplari con la 300B.
Dagli esperimenti condotti fino ad ora, mi sono convinto che la vera differenza (tranne alcune cose che ritengo secondarie) tra gli ampli per chitarra e quelli Hi Fi, risiede nel preamplificatore e nei sistemi di altoparlanti. Tant'è che i classicissimi push pull di pentodi pilotati da una ECC83 e imbottiti di controreazione, che continuano a fare la fortuna dei produttori industriali di ampli per chitarra, sono praticamente gli stessi che si usavano negli ampli commerciali per Hi Fi (provate a confrontare qualche schema elettrico per credere, non serve la laurea), fino a quando il mercato non fu invaso dai prodotti giapponesi a transistor (Pioneer, Yamaha ecc. ecc.). Per quanto riguarda la differenza nella banda passante (ridotta) di un finale per chitarra rispetto a quella, più ampia, di un finale Hi Fi, ciò si traduce, semplicemente, in un risparmio per i produttori di ampli per chitarra. Infatti un finale per chitarra non si può impiegare per lo stereo perché ha una banda passante ridotta e distorsioni/colorazioni inaccettabili, ma il viceversa non solo è possibile, ma a quanto pare, spesso è addirittura consigliabile... Vi ricordo che sto parlando di finali di potenza, non di preamplificatori!
Da questa foto si vede il filamento acceso, che in questo tipo di valvole (DHT, direct heating triode) funge contemporaneamente sia da riscaldatore che da catodo.
Per questo motivo, onde evitare di sentire qualsiasi ronzio di alternata negli altoparlanti,
ho deciso di alimentare il filamento con una tensione continua e anche stabilizzata, come fanno i costruttori più seri e prestigiosi. Di conseguenza viene alimentato in continua anche il filamento della 6550 (6,3V continui, per l'esattezza), ma nel suo caso se ne può fare anche a meno e negli ampli che impiegheranno esclusivamente questa valvola, implementerò l'accensione del filamento tramite i classici 6,3V in corrente alternata.
Per quanto riguarda la scelta delle valvole, le EL84 sono delle Electro Harmonix, la 6550 è una Svetlana 6550C e la 300B è anch'essa una Electro Harmonix (300B EH GOLD, che si differenzia dalla versione standard per avere la griglia dorata).
Come vedete ho una predilezione per le valvole di fabbricazione russa...
Che spettacolo!!! Anche se ciò che lascia davvero incantati sono i i suoni che questa valvola può dare, che lasciano di stucco se il progettista sa come gestirla...... Certo che se si prova a pilotarla con la solita, piccina, ECC83 (che invece è un'ottima amplificatrice di segnale, ma non è adatta come pilota di finali perché riesce ad erogare solo correnti molto modeste), ci sarebbe davvero da ridere. Tant'è che qualche costruttore commerciale che negli ultimi tempi sta cercando di introdurre "ufficialmente" la 300B nell'amplificazione per chitarra elettrica, ha impiegato, per pilotare la 300B, qualche valvoluccia un po' più robustella della ECC82/12AX7. Andate a vedervi la recensione sulla testata JJ ONE:
https://www.eurotubes.com/store/pc/the%20jj%20one%20guitar%20amp.htm
La vostra, probabile, supposizione successiva sarà del tipo "ma lo Zjàl è un amplificatore Hi Fi... per amplificare la chitarra con la 300B non serve che sia pilotata così energicamente...". Beh, a questo punto non resterebbe che organizzare un incontro e fare un confronto "all'americana" tra la mia testata e la JJ ONE, o qualunque altro amplificatore per chitarra, commerciale o artigianale (si dice "boutique", mi sembra). Non sto dicendo "Pierino contro tutti", ma che sarebbe, quantomeno, un'esperienza interessante, anche per me.
Può darsi pure che ci rimedio la figura del carciofo ripieno e avrete di che ridere per almeno un mese, no? Può darsi. Può darsi pure di no. Come fare per saperlo in altri modi?
Ragionando soltanto basandovi sui soliti canoni della solita religione civile del chitarrista elettrico?
Mmmmmmhhhhhhh...............
Ah, un altro pensiero che non vi deve sfiorare è che l'idea della 300B con la chitarra elettrica mi sia venuta tramite il JJ ONE, perché sono venuto a conoscenza della sua esistenza nella primavera 2016, mentre la prima volta che ho provato un mio finale 300B in un sistema di amplificazione per chitarra elettrica è stato nel 2005 (se non ricordo male, anno più, anno meno: su questo stesso blogger andate a cercarvi il finale "asso di picche" nell'articolo "AMARCORD", che al posto delle EL84 era pilotata da due ECC82/12AU7, addirittura meglio(!) della ECC81/12AT7, in fatto di corrente erogata nella griglia della finale di potenza!!!).
Ultimo aggiornamento: 30/10/2015.
Il preamplificatore è in fase di assemblaggio, dovrebbe essere pronto e messo a punto entro la fine del 2018.
Di seguito lo schema a blocchi dell'amplificatore sperimentale, diviso fisicamente in preamplificatore e finale di potenza, in due contenitori distinti e col preamp a due soli canali, perché così va bene per le mie esigenze personali.
- lo stadio di potenza delle testate può essere implementato anche come single ended parallelo di 2 x 6550 oppure 2 x 300B, per una potenza musicale, in entrambi i casi, di 50W (25W RMS);
- il circuito è privo di controreazione ad anello chiuso (la sonicamente nefasta, checché ne dicano alcuni, NFB, tanto cara a chi deve vendere tanta potenza di qualità relativa con bassi costi di produzione);
- la 300B è la regina dei DHT (Direct Heated Triode) per impiego in campo audio. La 6550, altrettanto potente e alternativa alla 300B, è SEMPRE connessa a triodo, ma a differenza degli amplificatori commerciali, dove la connessione a triodo è solo alternativa a quella a pentodo (peraltro la NFB resta comunque in funzione) quando si vuole ridurre la potenza di uscita, nel nostro caso la perdita di potenza rispetto alla connessione a pentodo è in gran parte compensata grazie a uno stadio pilota energico e atletico, capace di erogare disinvoltamente, nella griglia della finale, non solo lo swing di tensione necessario a pilotarla generosamente fino alla classe A2 (griglia positiva), ma anche la corrente necessaria. Un tubetto come la ECC81 o la ECC82 non hanno certamente la capacità di erogazione in corrente che invece può garantire una EL84, giusto? Paura di una bolletta troppo salata, per caso?......
- stadio di alimentazione con raddrizzatori a stato solido (diodi turbo ultrafast switching);
- i canali possono essere anche tre o quattro, con tone stack differenti;
- tramite il controllo GAIN di ogni canale, ruotandolo da 0 a 10, il suono passa, gradualmente, dal pulito cristallino e profondo all'overdrive più pieno, granitico e pastoso ANCHE AI LIVELLI DI VOLUME GENERALE PIU' BASSI;
- l'amplificatore è molto silenzioso, nonostante sia a pieno diritto un "high gain";
- eventuali pedali di distorsione o overdrive possono essere inseriti, separatamente, per i diversi canali. I pedali vengono così inseriti prima dello stadio d'ingresso, mentre gli effetti di modulazione vengono, come al solito, inseriti dopo il preamp.
- il loop effetti, a stato solido, se non utilizzato può essere felicemente bypassato tramite un apposito switch a levetta. Per quanto curato, infatti, è sempre meglio escluderlo dal percorso del segnale, se non viene utilizzato.
18/03/2017 Pubblicato il primo, breve video su YouTube, all'indirizzo:
https://youtu.be/bzAeVNeRufY
Dopo la realizzazione della cassa dedicata, come vedete da queste foto il finale di potenza del progetto VOYAGER X è pronto. L'unica cosa che manca ancora sono le luci, i cui componenti devo ancora ricevere per posta. Quelle che vedete sono le luci provvisorie.
L'interruttore IGNITION continuerà ad essere bianco (anche se nella foto sembra azzurro), mentre per il TAKE-OFF... sarà una sorpresa.
Adesso mi resta da realizzare (dulcis in fundo...) la parte che, per certi versi, è quella più influente sulle prestazioni della futura testata: il preamplificatore (valvolare, a due canali).
Il progetto, ovviamente, l'ho sviluppato a suo tempo insieme a quello del finale. Adesso, però, mi toccherà mettere mano a saldatore & Co, per completare questo sistema di amplificazione sperimentale che, nelle mie aspettative, una volta messo a punto e riprodotto in formato testata, rappresenterà una autentica voce fuori dal coro nel mondo dell'amplificazione per la chitarra elettrica.
Ultimo aggiornamento: 09/04/2016.
Il lavoro procede lento (e impegnativo), ma inesorabile e fruttuoso. Vi ricordo che, per motivi logistici, ho realizzato il finale di potenza in un ingombrante contenitore da 4U rack e alloggerò il preamp in un contenitore separato. Una volta finito di sperimentare e mettere a punto le circuitazioni (decisamente evolute e insolite, specialmente per il mondo della chitarra elettrica, ma anche insolitamente prestanti), procederò alla costruzione della prima testata, che avrà ingombro e peso del tutto paragonabili a quelli delle testate convenzionali.
Proprio a queste ultime e in particolare a quelle di qualche rinomato (giustamente) costruttore nostrano, ho intenzione, senza mezzi termini, di dare in pasto un bel po' di polvere. Ci riuscirò? Lo sapremo tra non molto tempo e quindi vedremo se sono soltanto chiacchiere oppure se ho anche il "distintivo"... In ogni caso, credo proprio che avranno luogo confronti all'americana molto interessanti e dai quali sono sicuro di uscire comunque in modo quantomeno dignitoso.
Come vedrete dalle foto che ho scattato oggi, il prototipo del finale è quasi finito. Mancano le scritte sul pannello frontale, la luce (che per adesso è verde) verrà sostituita con una a colori variabili e manca la manopola del volume, perché devo comprare un potenziometro decente (prenderò un CTS, per adesso ne ho collegato uno "della mutua" prima del jack d'ingresso). Non era il caso di progettare già le maschere per i circuiti stampati, trattandosi ancora di prototipi. Però invece delle solite millefori ho utilizzato delle tavolette di MDF da 4 mm, opportunamente trattate. Non scandalizzatevi più di tanto per questo, perché non è l'estetica a suonare, bensì il tipo di circuito e la sua messa punto. La cura dei dettagli al momento opportuno... già ho perso abbastanza tempo così e sbattermici di più non ne valeva la pena.
Prima di passare alle foto... come vedete, per una serie di motivi ho deciso di rinominare il progetto VOYAGER X.
Veduta "d'insieme", senza il coperchio superiore
Al momento della foto è in funzione la Svetlana 6550 (connessa a triodo).
Questo prototipo è concepito per funzionare sia con la 6550 che con la 300B,
triodo di potenza a riscaldamento diretto dalla potenza del tutto paragonabile alla 6550.
Quando è montata una delle due valvole, l'altra deve essere tolta dall'amplificatore
e oltre ad uno switch sull'alimentatore del filamento (la 6550 si accende a 6,3V,
la 300B a a 5V) vanno cambiati un paio di collegamenti che riguardano i catodi delle
valvole e il loro bias, tramite appositi morsetti a coccodrillo.
Qui si vedono sia le due EL84 (Electro Harmonix) dello stadio pilota, che la finale di potenza
Per il pilotaggio delle finali avrei potuto impiegare anche altre valvole, come le ECC82, le 12BH7,
le 6SN7 o altri tipici triodi largamente utilizzati allo scopo, ma non avrei ottenuto le prestazioni desiderate.......... Quando si vuole che una finale di potenza esprima il meglio di sé, lo stadio pilota deve erogare quantità di corrente davvero rilevanti e non ritengo qui necessario aggiungere altro.
Vi ricordo che non sono un costruttore commerciale che produce in grandi serie, ma un artigiano che cerca il meglio in assoluto. Nella foto si vede anche il trasformatore di uscita, un pregiato esemplare con nucleo a C e 11 sezioni.
Circuito di alimentazione dei filamenti delle finali. Si vede lo switch per la selezione tra la 6550 e la 300B. In primo piano anche lo stabilizzatore di tensione, in contenitore TO3, montato sull'aletta di raffreddamento.
Stesso circuito, diversa prospettiva
La potenza rilevata è di circa 13W RMS su 8 Ohm @ 1KHz (ovviamente in disinvolta classe A2), che tradotto in Watt musicali sarebbero 26 onesti e almeno 30 "commerciali". La dinamica di questo amplificatore, comunque, specialmente se associata ai sistemi di altoparlanti tipici della chitarra elettrica, ovvero molto sensibili ed efficienti, garantisce pressioni sonore e dinamiche insospettabili, per la potenza di targa. E' mia intenzione, comunque, produrre anche testate con circuitazione analoga, ma con due 6550 (oppure con due 300B, per i più spendaccioni) in single ended PARALLELO, con un raddoppio sia della potenza erogata che del fattore di smorzamento. tanto per rendere ancora più micidiali i piacevoli cazzotti nello stomaco di cui questo raffinato animale è già artefice in single ended semplice...
A prestissimo con le foto della 300B, restate sintonizzati!
10/04/2016 Ecco le foto con la 300B, appena scattate. Credo che il 99% dei chitarristi non sappia nemmeno che esista, la valvola 300B. Io stesso pensavo di utilizzarla solo per i miei ampli Hi Fi, per i quali rappresenta una delle migliori scelte possibili. Siccome, però, valvole come la la EL84, la EL34, la 6L6GC, la KT88, la 6550 ecc. sono state largamente impiegate tanto nel settore dell'amplificazione strumentale come in quello dell'Hi Fi, la curiosità di sentire come potesse suonare la 300B con la chitarra elettrica fu più forte di me, così sostituimmo un finale Marshall con un prototipo di finale con 300B in un sistema di amplificazione dotato di preamp Marshall JMP-1 e cassa, sempre Marshall, 4x12.
Si trattava di un finale sviluppato per l'Hi Fi (valvola di potenza a parte) ma rimasi talmente colpito dal suono indescrivibile che uscì da quegli altoparlanti, che non ho potuto fare a meno, nello sviluppo della mia testata valvolare, di tenere in considerazione anche l'impiego della 300B. Tant'è che, come vedete, nella sperimentazione sullo stadio di potenza, ho predisposto il circuito per funzionare tanto con la 6550 che con la 300B. Se i risultati saranno, ancora, quelli che immagino, allora produrrò sia testate con la 6550 che esemplari con la 300B.
Dagli esperimenti condotti fino ad ora, mi sono convinto che la vera differenza (tranne alcune cose che ritengo secondarie) tra gli ampli per chitarra e quelli Hi Fi, risiede nel preamplificatore e nei sistemi di altoparlanti. Tant'è che i classicissimi push pull di pentodi pilotati da una ECC83 e imbottiti di controreazione, che continuano a fare la fortuna dei produttori industriali di ampli per chitarra, sono praticamente gli stessi che si usavano negli ampli commerciali per Hi Fi (provate a confrontare qualche schema elettrico per credere, non serve la laurea), fino a quando il mercato non fu invaso dai prodotti giapponesi a transistor (Pioneer, Yamaha ecc. ecc.). Per quanto riguarda la differenza nella banda passante (ridotta) di un finale per chitarra rispetto a quella, più ampia, di un finale Hi Fi, ciò si traduce, semplicemente, in un risparmio per i produttori di ampli per chitarra. Infatti un finale per chitarra non si può impiegare per lo stereo perché ha una banda passante ridotta e distorsioni/colorazioni inaccettabili, ma il viceversa non solo è possibile, ma a quanto pare, spesso è addirittura consigliabile... Vi ricordo che sto parlando di finali di potenza, non di preamplificatori!
Da questa foto si vede il filamento acceso, che in questo tipo di valvole (DHT, direct heating triode) funge contemporaneamente sia da riscaldatore che da catodo.
Per questo motivo, onde evitare di sentire qualsiasi ronzio di alternata negli altoparlanti,
ho deciso di alimentare il filamento con una tensione continua e anche stabilizzata, come fanno i costruttori più seri e prestigiosi. Di conseguenza viene alimentato in continua anche il filamento della 6550 (6,3V continui, per l'esattezza), ma nel suo caso se ne può fare anche a meno e negli ampli che impiegheranno esclusivamente questa valvola, implementerò l'accensione del filamento tramite i classici 6,3V in corrente alternata.
Per quanto riguarda la scelta delle valvole, le EL84 sono delle Electro Harmonix, la 6550 è una Svetlana 6550C e la 300B è anch'essa una Electro Harmonix (300B EH GOLD, che si differenzia dalla versione standard per avere la griglia dorata).
Come vedete ho una predilezione per le valvole di fabbricazione russa...
Che spettacolo!!! Anche se ciò che lascia davvero incantati sono i i suoni che questa valvola può dare, che lasciano di stucco se il progettista sa come gestirla...... Certo che se si prova a pilotarla con la solita, piccina, ECC83 (che invece è un'ottima amplificatrice di segnale, ma non è adatta come pilota di finali perché riesce ad erogare solo correnti molto modeste), ci sarebbe davvero da ridere. Tant'è che qualche costruttore commerciale che negli ultimi tempi sta cercando di introdurre "ufficialmente" la 300B nell'amplificazione per chitarra elettrica, ha impiegato, per pilotare la 300B, qualche valvoluccia un po' più robustella della ECC82/12AX7. Andate a vedervi la recensione sulla testata JJ ONE:
https://www.eurotubes.com/store/pc/the%20jj%20one%20guitar%20amp.htm
dove scoprirete che per pilotare la 300B (anch'essa prodotta dalla JJ, ovviamente) hanno usato nientemeno(!) che una ECC81/12AT7... Beh, già a differenza della ECC83 eroga un poco più di corrente nella griglia della 300B (il che dovrebbe significare qualcosa, per i più sagaci), ma non è ancora la (le) EL84 connessa a triodo che ho impiegato io. Se, da bravi chitarristi ligi alla vostra tipica religione civile, pensate che io sia un pazzo a pilotare una 300B (o una 6550 a triodo) con una EL84 (che avete sempre visto impiegata solo come finale), andate a curiosare, questa volta, sul sito di un artigiano di fama internazionale, Diego Nardi, e trovate l'ampli integrato Zjàl. (precisazione necessaria: il mio finale ha alcune cose in comune e molte similitudini con lo Zlàl di Nardi come con altri amplificatori di una certa levatura, ma non è una sua copia/scopiazzatura, tantomeno in "versione" chitarristica).
La vostra, probabile, supposizione successiva sarà del tipo "ma lo Zjàl è un amplificatore Hi Fi... per amplificare la chitarra con la 300B non serve che sia pilotata così energicamente...". Beh, a questo punto non resterebbe che organizzare un incontro e fare un confronto "all'americana" tra la mia testata e la JJ ONE, o qualunque altro amplificatore per chitarra, commerciale o artigianale (si dice "boutique", mi sembra). Non sto dicendo "Pierino contro tutti", ma che sarebbe, quantomeno, un'esperienza interessante, anche per me.
Può darsi pure che ci rimedio la figura del carciofo ripieno e avrete di che ridere per almeno un mese, no? Può darsi. Può darsi pure di no. Come fare per saperlo in altri modi?
Ragionando soltanto basandovi sui soliti canoni della solita religione civile del chitarrista elettrico?
Mmmmmmhhhhhhh...............
Ah, un altro pensiero che non vi deve sfiorare è che l'idea della 300B con la chitarra elettrica mi sia venuta tramite il JJ ONE, perché sono venuto a conoscenza della sua esistenza nella primavera 2016, mentre la prima volta che ho provato un mio finale 300B in un sistema di amplificazione per chitarra elettrica è stato nel 2005 (se non ricordo male, anno più, anno meno: su questo stesso blogger andate a cercarvi il finale "asso di picche" nell'articolo "AMARCORD", che al posto delle EL84 era pilotata da due ECC82/12AU7, addirittura meglio(!) della ECC81/12AT7, in fatto di corrente erogata nella griglia della finale di potenza!!!).
Ovviamente, lo switch predisposto sull'alimentatore del filamento, è girato sulla posizione "300B",
Che riduce la tensione da 6,3 a 5V ed esclude la heaters mod (partitore di sollevamento del filamento), di cui la 300B non ha bisogno.
Ultimo aggiornamento: 30/10/2015.
Proprio
in questi giorni, siamo a metà Ottobre 2015, ho ricominciato a lavorare alla
realizzazione del mio esemplare personale, che per esigenze mie sto
implementando suddiviso in due contenitori diversi. Il preamp, a due
canali (CLEAN e OVERDRIVE), impiega quattro 12AY7 / 6072A Electro Harmonix Gold, mentre
il finale di potenza, in classe A single ended, utilizza due EL84 EH
e una Svetlana 6550C.
Spero
di riuscire a finire sia il preamp che il finale prima delle
festività di fine anno.
Alla
maggior parte di voi, abituati alla "religione"
tradizionale, sembrerà, già detto questo, che io sia un buontempone
in vena di scherzi o che sia addirittura impazzito.
Quando,
però, saranno pronti i primi video dimostrativi e, soprattutto,
quando qualcuno tra voi potrà provare personalmente questo sistema
di amplificazione, non credo che avrà molta voglia di scherzare.
"Ma
come? La 12AY7 invece della ubiquitaria 12AX7? Ma allora sarà un
preamp a basso gain?" Niente affatto! Anzi... Sappiate che
soltanto i circuiti più elementari (quelli ai quali siete abituati)
sono "pigri" e hanno poco gain, così da necessitare di
valvole ad elevato guadagno intrinseco come, appunto, la ECC83 /
12AX7 la quale, adoperata nei circuiti che impiego io presenta un
gain davvero troppo elevato.
"Di
nuovo... Due EL84 che lavorano insieme ad una 6550? Che razza di
finale è?"
E'
un finale che invece di essere connesso a pentodo, come al solito,
prevede il funzionamento ESCLUSIVAMENTE A TRIODO della 6550 (e in tal
senso MESSO A PUNTO) e, per non perdere potenza rispetto alla
configurazione a pentodo pilotato dalla solita, povera, piccola ECC83
/ 12AX7, deve essere pilotata energicamente da uno stadio
equipaggiato con due sostanziose EL84 (ancora connesse a triodo, una amplifica il segnale mentre l'altra le funge da carico attivo). Vi
garantisco che non accade niente di male alla 6550C, che il circuito è
affidabilissimo, che non l'ho inventato io (se ho un merito è
soltanto quello di averlo adattato mutuandolo dalla crema-fior fiore dell'Hi Fi
esoterica "hi end" al mondo della chitarra elettrica) e che non lo avreste mai
e poi mai visto proporre da qualche industriale (!!!) né, tantomeno,
dalla stragrande maggioranza dei costruttori "boutique",
perché "al contadino non far sapere quant'è buono il formaggio
con le pere". Soltanto che questo delizioso "spuntino",
che sto preparando, costa parecchio produrlo industrialmente (e chi
glielo fa fare se la gente si accontenta della solita minestra
riscaldata, anche perché non conosce altro?) e, per quanto riguarda
gli artigiani degli ampli "boutique", che sono abituati
anche loro, da sempre, allo stesso circuito “industrialmente
ok” e ribollito da quarant'anni (e cambia davvero poco dall'uno
all'altro marchio)... sembra proprio che "al cane vecchio non insegnare cose
nuove".
Mi
sembra il caso di ricordarvi ancora un particolare importante, cioè
che i finali di potenza tuttora utilizzati nelle vostre testate e
combo dai tempi di Jimi Hendrix o giù di lì, sono gli stessi dei
finali Hi Fi "consumer" dell'epoca, finché non apparvero
i transistor ad invadere il mercato e a soppiantare quasi del tutto
le valvole nel settore audio Hi Fi commerciale.
Alcuni
sostengono (meravigliosa semplicità... mi fanno tenerezza) che
l'amplificatore di ricetta “classica” con il
finale dalle EL34 o 6L6 connesse a pentodo VEDI NOTA(1) + ECC83 come
sfasatrice/pilota + controreazione ad anello (NFB) sia il meglio per
amplificare la chitarra elettrica, anche
perché ritengono, piuttosto ingenuamente ma forse, più che altro, perché essendo dei musicisti normalmente non possiedono le necessarie nozioni di elettronica, che “se
fossero esistiti circuiti migliori, allora avrebbero soppiantato il
solito... se così non è stato, significa che esso è il migliore e
insuperabile”.
Per
gli industriali sicuramente si! Il fatto che la chitarra elettrica
sappia, evidentemente, anche accontentarsi di poco, non significa, però, che
non sia capace di valorizzare (e farsi valorizzare) da circuitazioni
decisamente più performanti e, aggiungo, neanche dai costi molto più elevati... almeno dal punto di vista di un artigiano.
Comunque
chi vo' capi' capisce, questo è poco ma sicuro...
Per
chi vuole davvero capirci qualcosa di più, sto, appunto, preparando un
articolo dedicato che dovrei riuscire a pubblicare proprio in questi
giorni (almeno in veste provvisoria). Per me non è facilissimo
perché sono un tecnico, ma non un docente o un giornalista di
settore. Abbiate pazienza.
Per
quei due o tre che (mi auguro) vorranno seguirmi, invece, si
preparino a vederne e, soprattutto, a sentirne delle belle (non delle
balle...).
Per quanto riguarda il preamp, ognuno dei canali ha il suo proprio tone stack. Più precisamente, il canale CLEAN ha i seguenti controlli a manopola: BASS, MIDDLE, TREBLE, DEPHT e VOLUME; TREBLE SHIFT e BRIGHT invece, sono inseriti o esclusi tramite switch. Il canale OVERDRIVE, invece, oltre agli stessi controlli elencati per il CLEAN, ha anche il controllo GAIN.
L'FX LOOP, naturalmente, c'è. Però, siccome non sempre viene usato, ho previsto uno switch, montato sul pannello posteriore, tramite il quale questo circuito può essere tranquillamente bypassato. Se non è necessario, è inutile (e quindi dannoso) far passare il segnale musicale in un circuito e questa non è demagogia fine a sé stessa.
Per quanto riguarda il preamp, ognuno dei canali ha il suo proprio tone stack. Più precisamente, il canale CLEAN ha i seguenti controlli a manopola: BASS, MIDDLE, TREBLE, DEPHT e VOLUME; TREBLE SHIFT e BRIGHT invece, sono inseriti o esclusi tramite switch. Il canale OVERDRIVE, invece, oltre agli stessi controlli elencati per il CLEAN, ha anche il controllo GAIN.
L'FX LOOP, naturalmente, c'è. Però, siccome non sempre viene usato, ho previsto uno switch, montato sul pannello posteriore, tramite il quale questo circuito può essere tranquillamente bypassato. Se non è necessario, è inutile (e quindi dannoso) far passare il segnale musicale in un circuito e questa non è demagogia fine a sé stessa.
A
presto!
NOTA
(1) Un pentodo come la (EL34) o un tetrodo a fascio (come la 6L6)
esibiscono comportamenti elettrici e sonici completamente diversi, a
seconda che siano connessi a pentodo oppure a pseudo-triodo.
Ciò anche considerando uguali dissipazioni a riposo e
tensioni agli elettrodi. E' come se si trattasse di valvole che non sono neanche lontane parenti. La differenza non
è sottile, ma è paragonabile a quella che passa tra il Dr. Jekill e
Mr. Hyde. Il fatto che taluni amplificatori prevedano il
“funzionamento a triodo” del finale di potenza, gestibile tramite
un semplice switch, non vi autorizza affatto a sentenziare circa il
comportamento/suono di “tale valvola connessa a triodo”, perché si
tratta soltanto di un escamotage per ridurre la potenza erogabile
agli altoparlanti. Per assaporare il suono di un amplificatore con le
finali connesse a triodo ci vogliono condizioni al contorno e messa a
punto decisamente diversi rispetto alla configurazione a pentodo. E'
già un grande vantaggio che, nella maggioranza dei casi, un
tecnico accorto sappia come continuare ad utilizzare gli stessi trasformatori originali (di uscita e di alimentazione), quando va a riconfigurare uno
stadio push pull per farlo funzionare a triodo.
E'
quello che faccio anch'io. Però, dovendo progettarmi un
amplificatore ex novo, almeno per me stesso preferisco
“accontentarmi” di una sola valvola finale in single ended (15W
RMS = circa 30W musicali, in classe A!) piuttosto
che scomodare un più nerboruto push pull (con tutto il dovuto
rispetto).
Nota del 27/12/15: i lavori procedono bene. Lentamente, ma procedono. Non è uno scherzo sviluppare e mettere a punto una nuova testata, innanzitutto affidabile e quindi bensuonante. Preferisco aspettare qualche mese in più, al limite, piuttosto che dovermi pentire della fretta. D'altronde questo progetto è il frutto maturo di anni di sperimentazione pregressa e quello che mi resta da fare è soltanto un paziente lavoro di "sintesi" e "messa su strada" del bolide. Nel frattempo ho già cominciato a pubblicare su questo blog degli approfonfimenti tecnici di carattere più generale, anche se dubito che qualcuno avrà la voglia di andarseli a leggere finché non avrà visto e sentito funzionare il nuovo "mostro" su YouTube...
Buona fine del 2015 e felice 2016 a voi!
Nota del 27/12/15: i lavori procedono bene. Lentamente, ma procedono. Non è uno scherzo sviluppare e mettere a punto una nuova testata, innanzitutto affidabile e quindi bensuonante. Preferisco aspettare qualche mese in più, al limite, piuttosto che dovermi pentire della fretta. D'altronde questo progetto è il frutto maturo di anni di sperimentazione pregressa e quello che mi resta da fare è soltanto un paziente lavoro di "sintesi" e "messa su strada" del bolide. Nel frattempo ho già cominciato a pubblicare su questo blog degli approfonfimenti tecnici di carattere più generale, anche se dubito che qualcuno avrà la voglia di andarseli a leggere finché non avrà visto e sentito funzionare il nuovo "mostro" su YouTube...
Buona fine del 2015 e felice 2016 a voi!
NOTA DELL'11/12/2017: da allora ho dovuto interrompere il lavoro sullo sviluppo di amplificazioni e pedali, per dedicarmi completamente alla realizzazione di pickup e battipenna precablati custom, che pure mi divertono e mi danno belle soddisfazioni. Questi, infatti, sono di più "pronta beva" da parte dei chitarristi ed, essendo io un emerito sconosciuto, rappresentano un buon biglietto da visita e, spero, un cavallo di troia per gli altri prodotti in momenti successivi.
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