mercoledì 26 agosto 2015

SERVIZIO DI ASSISTENZA TECNICA SU CHITARRE / BASSI ELETTRICI E SU AMPLIFICATORI VALVOLARI

                                       

(Foto scattata sul retro di un Fender Hot Rod De Ville rivalvolato, revisionato ed elaborato, particolarmente nello stadio di potenza. Naturalmente questo tipo di targhette le applico soltanto se ho l'esplicito consenso del proprietario)


                                       

(Quest'altra è stata scattata sulla circuitazione dello stesso amplificatore, prima di procedere al suo riassemblaggio.
In basso a sinistra si vede la PCB che ho implementato per alimentare la nuova luce del "POWER ON". In quel momento emetteva luce blu, ma la cambia automaticamente ogni cinque secondi circa, passando gradualmente dal blu al verde al rosso. Naturalmente ho dovuto sostituire anche la gemma rossa, originale, con un'altra dal vetro neutro.
A destra, invece, si vedono le due nuove 6L6EH della Electro Harmonix, che ho montato al posto delle originali, vecchie Sovtek 5881WXT, rimarchiate anche Groove Tubes e Fender.
Di queste ultime, una si era bruciata e l'amplificatore emetteva soltanto un continuo, brutto rumore... meno male che non ha provocato danni anche al trasformatore di uscita!
Per chi intende montare le 6L6EH al posto di altre 6L6, comprese soprattutto le 5881, attenzione perché richiedono più negativo di griglia controllo e quindi il bias va ritarato da mani esperte. In alcuni casi il circuito del bias va anche modificato per adattarlo.
In questo ampli, comunque, le modifiche sono state ben più radicali e mirate anche alla configurazione a triodo delle 6L6 che, tra l'altro, ha reso possibile anche la contestuale eliminazione  della NFB o controreazione ad anello, che un po' di degrado sonico lo comporta sempre.
Questo Fender è stato riconsegnato nel Gennaio del 2013, dopo un paio di giorni di rodaggio e collaudo e da allora, nonostante l'uso intenso del proprietario, anche per esibizioni nei locali, non ha necessitato di alcun ulteriore intervento di manutenzione.)





Data l'esperienza accumulata negli anni come perito elettronico dedito ai sistemi di amplificazione, oltre che alla Musica suonata e riprodotta, offro i servizi di:

riparazione, ricablaggio, modifica, sostituzioni e migliorìe (schermatura compresa) sulle circuitazioni di chitarre e bassi elettrici. Applicazione di switch per lo splittaggio degli humbucker a single coil, (vedi foto) 








Nelle due foto che seguono, invece, una Squier Bullet Strat che ho dotato di un battipenna P90 - Hot Rail - P90 e tre microswitch aggiuntivi che per mettono di configurare ben dodici combinazioni diverse tra i pickup (vedi articolo dedicato).

 



    (Stessa chitarra della foto superiore, marcata "Prestige Strumenti Musicali", ma dopo averla          riverniciata)


oppure per far "sparire o riapparire" il pick up centrale in chitarre con tre pick up, particolarmente utile per ottenere il twang tipo Telecaster da chitarre stratoidi SSS mettendo in parallelo il single coil al manico con quello al ponte. Sugli amplificatori valvolari, sia testate che combo, offro servizio di rivalvolatura e regolazione del bias. 


Su richiesta dell'utente che, magari, non necessita di tutta la potenza disponibile dal suo ampli originale o, più direttamente, vuole ridurne la potenza (migliorandone nel contempo la resa timbrica) dato un uso domestico o in piccoli locali, posso riconfigurare radicalmente lo stadio di potenza. Partendo dal fatto che la valvola (o le valvole, se push pull, semplice o parallelo) verranno connesse a triodo, posso operare, caso per caso, ottimizzando le condizioni circuitali al contorno, per una piena soddisfazione dell'utente senza rinunciare, assolutamente, all'affidabilità dell'amplificatore.




                         


 (Foto di un clone della Soldano SLO 100)

 Nonostante l'ottimo e scrupoloso lavoro eseguito dal proprietario di questo SLOCLONE, essendo la prima volta che si costruisse un ampli valvolare, commise alcuni "peccati" dovuti proprio alla poca esperienza nella realizzazione di circuitazioni impegnative (...non a caso si tratta di un chitarrista che, in quanto tale, passa piuttosto e comprensibilmente il suo tempo libero a suonare lo strumento, piuttosto che a realizzare elettroniche varie).
Non volle che modificassi l'assetto circuitale dell'amplificatore, quindi mi limitai quasi esclusivamente alla revisione dei circuiti e alla risoluzione dei problemi che avevano, Tra l'altro dovetti rifare l'implementazione della "Heaters Mod", che a modesto avviso del sottoscritto non andava bene così com'era. Effettuai, comunque, oltre alla regolazione del bias del quartetto di 6L6, anche anche alcune migliorie sugli stadi di alimentazione. Migliorie che considero di "default" e che, con una spesa irrisoria consentono di diminuire il ronzìo e migliorare la reiezione ai disturbi provenienti dai 230 VAC di rete e anche a quelli dovuti alle armoniche di commutazione (che arrivano alla radiofrequenza) prodotte dai diodi al silicio che equipaggiano questi alimentatori.
A mio modesto avviso si tratta di un buon amplificatore. Niente di speciale, se paragonato ai soliti, commerciali o "boutique" che siano. E' sempre la solita minestra riscaldata, quello che cambia, tra un ampli e l'altro, è, praticamente, la messa a punto.Mi spiego meglio: le carte che vengono messe sul tavolo sono, tipicamente, sempre le stesse, ciò che cambia, in sostanza (e fino a un certo punto) è lo schema dei preamplicatori, mentre i finali di potenza sono sempre quelli: push-pull (semplice o prallelo) di pentodi connessi pentodo, NFB (Negative Feed Back, o controreazione ad anello) e una esangue ECC83/12AX7 adoperata come pilota delle sostanziose finali (in questo caso di tratta di ben quattro 6L6) e quindi chiamata ad erogare correnti che la poverina non può elargire perché... non ce l'ha! La ECC83 lavora, mediamente, con solo un (1) milliAmpère di corrente a riposo... E' davvero un valore irrisorio per pilotare seriamente le ostiche griglie delle valvole finali. anche quando non si pretende di andare in classe A2. I bassi gonfi e rigurgitanti sono un fine esempio di "caratteristica" attribuibile principalmente a ciò.
Dicevo, a proposito dei Soldano SLO: non valgono, assolutamente, i prezzi astronomici che il pur bravo Michel Soldano chiede per questi amplificatori!
Va bene che a livello di notorietà è "ammanicato" con alcuni dei chitarristi più famosi, però ciò mi ricorda, in parte, la storia di un certo Mariano da Trani...
Comunque, con meno di mille euro si possono reperire tutti i componenti necessari per la realizzazione dei cloni delle SLO 50 e 100 ed è possibilissimo ottenere ottimi risultati, A PATTO DI POSSEDERE IL BAGAGLIO TECNICO NECESSARIO! Se avete già realizzato almeno un ampli valvolare (che funziona...) e quindi sapete assemblare, cablare, impostare il bias delle valvole, saldare e adoperare un multimetro potete provarci, altrimenti è meglio che compriate direttamente un originale. Uomo avvisato...
Per chi decide di cimentarsi nella realizzazione di una SLOCLONE, consiglio caldamente di optare per una versione a cinque fotoaccoppiatori (LDR), perché in quelle a quattro fotoaccoppiatori, come quella del mio amico, si sente una certa interferenza tra i canali LEAD e CLEAN, a meno che non venga portato a zero, ogni volta, il volume del canale che non si sta usando in quel mentre.

Per chi lo desidera, dopo aver sostituito la gemma colorata con una a vetro "naturale", chiara, posso cambiare la luce originale, dal colore fisso, con una che cambia colore automaticamente ogni cinque secondi, passando dolcemente dal rosso al verde al blu. Anche l'occhio vuole la sua parte e vi assicuro che fa un effetto visivo piuttosto ammaliante.
Vale sia per i combo che per le testate, naturalmente.
Ecco fotografato uno degli esemplari ai quali ho applicato questa modifica:





                          AVVISO (06/06/2016)

dedicato ai possessori di combo e testate tradizionali, come, appunto, i Fender De Ville, Marshall JCM, Soldano SLO, Laney, Hiwatt, Randall, Vox ecc... che spesso stanno lì a desiderare prestazioni migliori dai loro amplificatori e si affannano a sostituire le valvole con altre di marche diverse, oppure sperano molto nelle tipiche modifiche affidate agli addetti ai lavori:

Dopo alcuni anni di esperienza nelle riparazioni ed elaborazioni di amplificatori commerciali, sono arrivato (già da un pezzo) alla conclusione che i risultati ottenibili, anche se spesso soddisfacenti, bilanciano solo in parte gli impegni profusi e i rischi assunti (operare su un amplificatore costruito da altri è sempre una responsabilità).
In altre parole, secondo me, non è che il gioco valga più di tanto la fatidica candela...
Quindi, a mio modo di vedere, in alternativa agli amplificatori tradizionali si presentavano due strade differenti da percorrere:
1) da una parte riuscire a migliorare il più possibile le prestazioni di questi ultimi, pur senza elaborarli; 
2) sviluppare ex novo, di sana pianta e senza vincoli, un nuovo tipo di amplificatori, senza compromessi (vedi progetto VOYAGER X). Allora ho deciso di catturare entrambi i "piccioni", ma ognuno con la sua "fava" dedicata...
In conclusione, per quanto riguarda chi possiede già un ampli commerciale e desidera migliorarne le prestazioni, ho sviluppato due diversi pedali, che vanno collegati subito dopo la chitarra, di cui uno, il GRAND SLAM, è già disponibile in versione definitiva (l'altro è ancora un prototipo, seppure definitivamente "approvato").
Tecnicamente sarebbero dei booster, ma siccome i loro colleghi che portano lo stesso nome non mi sembra che permettano gli stessi risultati dei miei (che ritengo di aver raggiunto in pieno, provare personalmente per credere), preferisco chiamarli pickup signal enhancers.
Come funzionano, in soldoni? Per non ripetere anche qui le stesse cose, per favore andate a leggervi il primo articolo dedicato:

GRAND SLAM - PICKUP SIGNAL ENHANCER PEDAL   https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3741545381098661022#editor/target=post;postID=6477162234087529582;onPublishedMenu=posts;onClosedMenu=posts;postNum=0;src=postname

Quindi, per chi volesse comunque far elaborare il proprio amplificatore valvolare, il servizio resta disponibile, anche se preferirei, per le ragioni già esposte, limitarmi a riparazioni non troppo impegnative (intendo troppo impegnative non tanto per me...), rivalvolature e regolazioni del bias.
Chi verrà a casa mia per farsi rivalvolare l'ampli o semplicemente per farsi regolare il bias, avrà l'occasione di provare anche i miei pedali, prima di prendere altre decisioni...



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mercoledì 19 agosto 2015

PICK UP STRATO: HSS SPLITTABILE A SSS, OPPURE SSS COMMUTABILE A TELE (SS)? AGGIUNGIAMO UNO SWITCH AL BATTIPENNA.

  Se avessimo a disposizione entrambe le configurazioni, magari, non ci resterebbe più molto da desiderare, in fatto di sonorità disponibili, almeno come stratocasteriani accesi...





Considerazioni e opninioni riguardanti la scelta tra configurazioni SSS e HSS sono state già espresse in più occasioni e da più parti, anche su Accordo.it.
Adesso mi sembra il caso di ricordare un dato di fatto in particolare, cioè che un humbucker splittato non sarà forse timbricamente uguale ad un vero single coil, in tutto e per tutto, ma bisogna pur ammettere, per chi ha già avuto modo di provare la differenza, che "se non è vera è ben raccontata".
C'è stato, addirittura, qualche episodio in cui un HB montato facendo funzionare, erroneamente, una sola bobina (quella più lontana dal ponte) ha dato all'utente più soddisfazione del precedente single coil inclinato che "abitava", precedentemente, sempre vicino al ponte.
La soluzione che, personalmente, ritengo più intelligente, senza dilungarmi troppo, è quella di implementare, sulle chitarre HSS (stratoidi e non) uno switch a due posizioni che permetta di splittare il pick up al ponte da humbucker a single coil.
La ritengo preferibile alla soluzione, praticata da alcuni, per cui l'humbucker viene splittato automaticamente SOLTANTO nella posizione 2 del selettore a 5 posizioni, ovvero quando viene fatto lavorare insieme al single coil centrale per avere il tipico, amatatissimo, twang funkeggiante; in posizione 1 l'humbucker lavora da solo e intero.
Con la soluzione dello switch aggiuntivo adaottata da me, invece, l'humbucker può essere splittato a piacimento, indipendentemente dalla posizione del selettore a 5 posizioni dei pick up.
E' facile notare dalla foto allegata che, comunque, lo switch per lo splittaggio dell'humbucker l'ho implementato in una posizione "strategica", non soltanto perché si viene a trovare vicino al selettore dei pick up, ma anche perché la direzione lungo la quale si può muovere la sua levetta è parallela a quella del selettore dei pick up e le posizioni ON e OFF  si trovano in modo che, per esempio, la manovra di splittaggio da HB a SC, mentre si passa alla posizione 2, è facile, rapida e intuitiva utilizzando pollice e indice della mano destra senza dover seguire con lo sguardo la manovra stessa.
Quasi dimenticavo un particolare... in questo modo le timbriche ottenibili dalle diverse combinazioni di pick up non sono più soltanto cinque, bensì sette! Scusate se è poco.
Se, invece, siamo felici possessori di una o più stratoidi configurate SSS potrebbe essere, di nuovo, interessante aggiungere uno switch al body... questa volta per eliminare virtualmente, a piacimento, il single coil centrale dalla scena e godersi il twang "Telecaster style" che si ottiene solamente facendo suonare insieme (in parallelo) il magnete al ponte con quello obliquo posto vicino al manico, ponendoli in parallelo.
Lo switch aggiunto permette, infatti, di scegliere se far funzionare o il single coil centrale, da solo, oppure quello al manico insieme a quello al ponte, come si potrebbe fare soltanto con una Telecaster. 
Una delle differenze tra una Strato così elaborata e una vera Telecaster sta sicuramente nel fatto che i due SC che equipaggiano quest'ultima si trovano con le bobine in opposizione di fase e, quindi, quando lavorando insieme producono l'effetto hum - bucking, mentre i due pick up più lontani di una Strato si trovano entrambi in fase elettrica opposta rispetto al single coil centrale, ma non fra di loro.
Ciò non rappresenta, comunque, un problema rilevante se, oltre ad elaborare lo schema elettrico della chitarra per aumentare il numero di combinazioni possibili fra i pick up, ci si impegna, come è opportuno a prescindere, ad implementare una schermatura elettromagnetica con i controfiocchi.

Sto pensando seriamente di mettere in vendita mascherine da Strato già belle e pronte, corredate di pick up Wilkinson in Al NiCo in configurazione SSS o HSS e di uno dei due bravi switch splittanti di cui ho parlato sopra. Montare una una mascherina su una stratoide è sicuramente alla portata della stragrande maggioranza dei chitarristi...
Acquistando, magari, anche uno uno dei miei clean booster, si darà una "botta di vita" al proprio stile esecutivo che probabilmente non ci si sarebbe mai aspettata spendendo soltanto poche centinaia di euro!

Lo switch che splitta l'humbucker di una chitarra HSS (non Stratoide) ho finito di montarlo proprio ieri, 21/08/2015, mentre prossimamente implementerò la prima mascherina SSS con lo switch "Telecasterizzante".
Al più presto i primi video dimostrativi su ASARchannel di YouTube, insieme al booster GRAND SLAM (già in vendita su Mercatino Musicale e su Subito.it) , un prototipo di mini ampli solid state che pure ho intenzione di produrre per venderlo, la mia cassa con un altoparlante EMINENCE V12 LEGEND e il buon DS-1 DISTORTION della BOSS. 
A presto!

                                   
                                 

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